La truffa nel codice penale.
La truffa è un reato punito a norma dell’art. 640 del codice penale. Si tratta di una ipotesi di delitto molto ampia e comune. La truffa si configura quando un soggetto, con artifizi o raggiri, inducendo qualcuno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto. Viene punita con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51,00 a euro 1.032,00.
Le figure di truffa aggravata – con innalzamento della pena – ricorrono quando il fatto è commesso:
• a danno dello Stato o di un altro ente pubblico;
• con il pretesto di far esonerare qualcuno dal servizio militare;
• ingenerando nella vittima il timore di un pericolo immaginario o il convincimento, non vero, di dover eseguire un ordine dell’autorità;
• approfittando di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o privata difesa.
Sono previste speciali fattispecie di reato autonome, ovvero la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.), la frode informatica (art. 640-ter c.p.) e la frode assicurativa (art. 642 c.p.).
Con il tempo la definizione data dal codice è stata applicata dalla giurisprudenza alle più diverse forme di truffa: in strada, sulla soglia di casa, per posta, al telefono, ma anche tramite e-mail e in generale su internet e social network
Le tipologie di truffa più comuni
Una delle ipotesi più comuni di truffa è quella contrattuale. La truffa si configura quando un soggetto pone in essere artifici e raggiri, ingannando il soggetto passivo del reato che, se non fosse stato raggirato, non avrebbe concluso il contratto.
Un altro tipo di truffa molto comune è rappresentato dalla truffa ai danni dello Stato, che diviene soggetto passivo del reato.
Si ricorda il caso di un soggetto che, al fine di conseguire l’abilitazione all’insegnamento e la successiva immissione in ruolo, produceva un falso certificato di laurea. Oppure il caso di una persona che, con artifici e raggiri, faceva risultare all’Inps la sussistenza di un rapporto di lavoro inesistente al solo fine di ottenere l’indennità di disoccupazione.
Truffe On-line
Un capitolo a parte meritano le truffe on-line. L’uso diffuso di Internet e dei social network come Facebook, Instagram, WhathsApp, Snapchat, Telegram, ha prodotto nella sua fase più patologica diverse tipologie di truffa.
Più diffusa è la truffa sul conto corrente c.d. phishing. I truffatori, utilizzano il logo contraffatto di un istituto di credito, invitando l’inconsapevole vittima a fornire il numero di carta di credito e la password di accesso al servizio di home banking. Il pretesto è di una verifica per ragioni di ordine tecnico o di un aggiornamento in corso.
Come difendersi dalle TRUFFE ON-LINE:
Il primo consiglio che viene sempre dato è di non consegnare mai password o dati sensibili a mezzo e-mail o telefono. Nessun istituto di credito/bancario/finanziario chiederà via SMS/email/telefono la divulgazione di tali dati. Se si hanno dubbi, chiamare immediatamente la propria banca od il commerciante in questione.
Non tenere mai password e dispositivo di controllo nello stesso posto, od ancora peggio un file sul computer/smart-phone contenente tutte le password.
Nei casi di truffa con accesso a sistemi informatici, i fornitori della prestazione sono usualmente assicurati e provvedono alla refusione di quanto sottratto, solamente a condizione che siano state rispettate le regole di normale diligenza.
Se sei vittima di una truffa o di una truffa on-line, rivolgiti subito ad un Avvocato esperto di Diritto Penale a Roma per tutelare i tuoi diritti.
Non esitare a contattare lo Studio Legale Buggea & Melendez se hai bisogno di Consulenza Legale a Roma. Gli Avvocati Alberto Buggea e Iacopo Melendez, sapranno seguire la tua problematica con attenzione, fornendoti tutto il supporto necessario al fine di risolvere al meglio ogni situazione.