Insider trading

Avvocato per il reato di Insider Trading – Roma

I reati finanziari rientrano nel diritto penale, branca del diritto che racchiude in sé varie tipologie di reati.

Tra i reati finanziari troviamo l’insider trading, ovvero quell’abuso di mercato compiuto da un soggetto (definito “insider”) che, in virtù della posizione che ricopre (per esempio se esercita una particolare professione o funzione, anche pubblica, oppure se partecipa al capitale o all’amministrazione di una società), è a conoscenza di informazioni privilegiate (definite “price sensitive”, ovvero idonee a influenzare in modo significativo il valore dei titoli a cui si riferiscono), si avvale di esse per compiere operazioni finanziarie a scopo di lucro a suo vantaggio o per conto di terzi.

Il reato, quindi, colpisce sia chi si avvale direttamente di informazioni riservate, cioè non a disposizione del pubblico, per operazioni di acquisto e vendita di titoli (azioni, obbligazioni e derivati), sia chi le comunica ad altri al di fuori del normale esercizio delle sue funzioni, sia chi, sempre sulla base di notizie riservate, raccomanda o induce altri a compiere operazioni di compravendita degli strumenti finanziari.

Gli insider vengono distinti in primari e secondari a seconda siano dirigenti, amministratori o dipendenti della società, oppure persone che, non direttamente collegate alla società, hanno ricevuto informazioni riservate dagli insider primari.

Il delitto di abuso di informazioni privilegiate è disciplinato nel Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 e dalla successiva Legge n. 62 del 2005, che ha dato attuazione alla direttiva 2003/6/CE sugli abusi di mercato, con il fine di adeguare l’ordinamento italiano alle norme europee per la repressione dei reati finanziari.

La direttiva europea è stata accolta nella legislazione italiana con le modifiche apportate al Testo Unico sulla Finanza (TUF, o Legge Draghi).
Il regolamento Ue n. 596 del 2014 e la direttiva Ue 2014/57 intendono adeguare le pene nei vari Paesi europei in materia di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato in base alla gravità della condotta, pene che vanno dalla sanzione amministrativa fino alla detenzione vera e propria.

L’insider trading, quindi, è un reato sia per l’ordinamento italiano (il controllo nel nostro Paese spetta alla CONSOB), sia per quello europeo.
Secondo l’articolo 184 del TUF, l’insider trading viene punito con la reclusione da uno a sei anni e una multa che varia tra i ventimila e i tre milioni di euro.

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