Cosa fare quando il datore di lavoro non paga.
Da anni lo studio legale Buggea & Melendez affianca i lavoratori nel recupero dei crediti da lavoro.
Nei periodi di crisi molte aziende attuano delle misure straordinarie di contenimento delle spese. I tagli alle spese possono riguardare i fornitori, le campagne pubblicitarie, ed a volte il costo del lavoro.
Certamente gli stipendi dei lavoratori sono una delle voci più pesanti del bilancio di un’azienda, e può, quindi, essere fisiologico tentare di contenerli, ma la libertà d’indirizzo dell’impresa trova comunque un limite nella tutela del lavoratore.
Abbiamo già avuto modo di affrontare la questione degli ammortizzatori sociali e del licenziamento per giustificato motivo oggettivo.
A volte però, parte datoriale può decidere apoditticamente di omettere il pagamento dei ratei mensili di retribuzione.
È ovvio che una tale condotta è assolutamente illegittima.
Quali strumenti in mano al lavoratore
L’ordinamento offre al lavoratore che non sia stato pagato diversi strumenti per ottenere il pagamento dello stipendio.
Il modo più semplice e veloce è il ricorso per decreto ingiuntivo.
Il lavoratore che possa fornire, tramite le buste paga, prova scritta del proprio credito, ha la possibilità di ricorrere al tribunale del luogo ove ha prestato attività lavorativa, al fine di ottenere l’emissione di un decreto ingiuntivo, ovvero un ordine del giudice al pagamento della somma dovuta.
Lo studio legale Buggea & Melendez è altresì riuscito ad ottenere l’emissione di un decreto ingiuntivo per il recupero dei crediti da lavoro, anche senza la produzione di buste paga richiedendo il pagamento della parte di retribuzione calcolata nella sola parte fissa.
Il procedimento è abbastanza semplice e veloce (circa 60 giorni) e i costi di procedura vengono tutti messi a carico del datore di lavoro.
Al fine di attivare questo procedimento, però è necessario avere prova scritta e puntuale del credito che si intende attivare.
Nell’ipotesi in cui il datore di lavoro non abbia consegnato le buste paga ed il calcolo della retribuzione sia impossibile, il lavoratore può rivolgersi alla direzione territoriale del lavoro, facendo istanza di verifica dei crediti, per il recupero dei crediti da lavoro.
La dtl roma, a seguito di accesso presso l’azienda e dell’assunzione delle informazioni necessarie, redigerà verbale, immediatamente esecutivo, contenente l’analitica descrizione del credito vantato dal lavoratore.
Il procedimento è meno dispendioso del ricorso per decreto ingiuntivo ma ha delle tempistiche più lunghe, ed il risultato non è certo poiché il credito del lavoratore verrà computato secondo i documenti e le prove assunte dalla DTL durante l’accesso, che potrebbero essere parziali.
I crediti da lavoro a nero
I lavoratori a nero, ovvero senza contratto, non potranno utilizzare – salvo casi eccezionali – lo strumento del decreto ingiuntivo, ed anche la verifica da parte della dtl potrebbe non portare risultati. Il lavoratore senza contratto, dovrà necessariamente incardinare un giudizio di merito che preliminarmente accerti il rapporto lavorativo e che quindi quantifichi il credito da lavoro.
Se cerchi un avvocato esperto in diritto del lavoro a roma rivolgiti subito allo studio legale Buggea & Melendez. Lo studio legale si avvale di un team di esperti consulenti del lavoro e commercialisti è da sempre in prima linea per la tutela dei lavoratori a nero, riuscendo con un’ottima percentuale di successo ad ottenere il riconoscimento delle mansioni e della retribuzione dovuta.